martedì 26 aprile 2011

Fado Malhoa


















Qualcuno,
che ora è con Dio,
-Pittore consacrato-
che fu ben grande e ci fa soffrire
il fatto che appartenga già al passato,
dipinse in una tela,
con arte e con vita,
la ballata più bella,
della terra, la più amata.

S'innalzò
alla stanza che aveva visto,
illuminata a petrolio,
e creò il più portoghese
dei quadri a olio.
Uno del popolo,
con l'amante al suo fianco,
afferra con le dita
e percorre la chitarra,
e lì si vede il fado!

Vi fa sorridere,
l'idea di sentire
con gli occhi, Signori?
Sarà, ma non chi
ha già sentito, ma a colori.
Ci sono le voci di Alfama
in quel quadro
e la viola diffonde
l'amarezza delle canzoni.

Grazie a quel quadro,
vi giuro che ho sentito
la voce affinarsi fino alla perfezione:
rude,
il fadista popolare
mentre canta alla Severa.
Quello è del quartiere;
Quello è Lisbona,
bohémien e fadista;
Quello è un artista;
Quello è Malhoa!



Alguém,
Que Deus já lá tem,
- Pintor consagrado -
Que foi bem grande e nos dói,
Já ser do passado,
Pintou numa tela,
Com arte e com vida,
A trova mais bela,
Da terra mais querida.

Subiu
A um quarto que viu,
À luz do petróleo,
E fez o mais português
Dos quadros a óleo.
O Zé de Samarra,
Com a amante a seu lado,
Com os dedos agarra
E percorre a guitarra,
E ali vê-se o fado!

Faz rir,
A ideia de ouvir
Com os olhos, senhores?
Fará, mas não p'ra quem já
Ouviu, mas em cores
Há vozes d'Alfama
Naquela pintura
E a banza derrama
Canções de amargura

Dali,
Vos digo que ouvi
A voz que se esmera:
boçal, 
um faia banal 
cantando à Severa.
Aquilo é bairrista;
Aquilo é Lisboa,
Boémia e fadista;
Aquilo é de artista;
Aquilo é Malhoa!